Come realizzare una campagna di branded content in 8-10 semplici passi

Massimiliano Riverso
11 Min Read

Dopo aver parlato del significato di Branded Content, della sua importanza per il tuo business e delle differenze con storytelling e content marketing, è tempo di chiudere il cerchio passando alla pratica.

In questo nuovo capitolo di BarrioLink Digital Academy vi forniremo le nozioni base per creare una campagna di branded content.

1. Conoscere il proprio marchio

Per conoscerti a fondo devi sempre chiederti delle cose e lo stesso vale per il tuo brand.

  • Qual è la mission della tua azienda (far conoscere la Calabria, salvare il pianeta, contrastare la calvizie)?
  • Quali sono i valori del vostro marchio (creatività, sostenibilità, professionalità, ecc.)?
  • Qual è il vostro tone of voice (professionale, umoristico, ironico, friendly, giovanile, ecc.)?
  • Qual è il target di riferimento (sesso, età, professione, hobby, ecc.)?

Solo dopo aver risposto a tutte queste domande, è possibile passare alla fase successiva.

2. Definire gli obiettivi della campagna

Anche il secondo step è di tipo introspettivo e inizia con una domanda chiave: “Quali obiettivi concreti puntate a raggiungere con la campagna di branding content?

Incrementare la brand awareness? Rafforzare l’immagine aziendale? Generare engagement? Differenziarsi dalla concorrenza? Guidare il traffico qualificato?

Oops, lo spiego con parole comuni…

Il vostro obiettivo è far conoscere il vostro brand a chi guarda la tv o naviga sui social network? Creare un legame con i vostri clienti e trovarne dei nuovi? Aumentare il grado di interesse e il coinvolgimento dei vostri followers? Essere unici? Aumentare le visite del vostro sito aziendale e di conseguenza le vendite?

Bene per fare ciò è necessario creare dei contenuti fighi, emozionanti, impattanti, e stabilire delle metriche per misurare il successo delle campagne, quelle che i markettari chiamano Kpi.

3. KPI? Metriche per misurare il successo di una campagna

Vi spiego meglio quali sono le KPI più comuni, visto che potrebbe sembrare una supercazzola senza senso oppure la siglia dei servizi segreti del Kirghizistan

KPI di Visibilità
Misurano quanto il contenuto è stato visto. Ad esempio, il numero di visualizzazioni, impression e la copertura del pubblico. Questi indicatori aiutano a capire se il contenuto sta raggiungendo una larga audience.

KPI di Coinvolgimento
Valutano l’interazione del pubblico con il contenuto. Si considerano like, commenti, condivisioni, e il tasso di engagement. Questi dati mostrano quanto il contenuto riesce a stimolare l’interesse e la partecipazione.

KPI di Traffico
Indicano il numero di visitatori che il contenuto porta al sito web o alle pagine di destinazione. Si analizzano le visite, il tempo trascorso sul sito, il numero di pagine visualizzate e il tasso di rimbalzo.

KPI di Conversione
Misurano l’efficacia nel trasformare i visitatori in clienti o lead. Gli esempi includono il tasso di conversione, il numero di iscrizioni a newsletter, download di materiali o vendite generate.

KPI di Brand Awareness e Sentiment
Valutano la percezione del brand da parte del pubblico. Si esaminano le menzioni del marchio, il sentiment (positivo o negativo) espresso sui social media e il cambiamento della notorietà del marchio nel tempo.

4. Scelta dei contenuti da usare nella campagna

Il quarto step consiste nella scelta dei contenuti da usare nella campagna. Questi dovranno adattarsi perfettamente agli obiettivi della campagna e al target di riferimento, oltre a tener conto delle risorse e del budget che la vostra azienda, negozio o startup ha a disposizione.

Il Branding Content mette a disposizione diversi formati, come vi abbiamo spiegato nel numero precedente. Noi di BarrioLink vi consigliamo sempre di utilizzare i formati più versatili e accessibili ad un pubblico molto ampio, senza trascurare l’impiego degli altri formati a disposizione. Con budget non esponenziali si può fare sempre un ottimo lavoro, ma è fondamentale sempre rivolgersi ad esperti per evitare di mandare in fumo degli investimenti.

5. Applica lo Storytelling ai contenuti della tua campagna

Oggi non basta più avere un buon prodotto o offrire un buon servizio: per vendere, conquistare popolarità, ottenere inviti agli eventi e persino per sedurre, è essenziale saper raccontare una storia. Questa regola è valida anche nelle campagne di Branded Content.

Lo storytelling è uno strumento potente per catturare l’attenzione del pubblico. Se i formati scelti per la compagna ruotano attorno ad una storia ben costruita, naturale e coerente con i valori del vostro marchio, saranno in grado di coinvolgere emotivamente chi li ascolta, chi li legge, chi li vede. La vostra campagna sarà un successo…

Suggerimento: non prostituetivi con lo storytelling come fanno molti, ma cercate sempre di trasmettere i valori in cui credete senza ingannare il pubblico.

6. Fare Outreach intelligente

Prima di lanciare la campagna di branded content, è essenziale individuare i partner strategici in grado di amplificare il vostro messaggio. Quotidiani online, blog, magazine, giornalisti, programmi tv, podcaster e influencer, il cui pubblico rispecchi i valori e i contenuti del vostro brand, rappresentano risorse preziose. Collaborare con questi attori potrà infatti potenziare significativamente il vostro messaggio, contribuendo in maniera determinante al successo della campagna.

Un outreach ben pianificato, condotto prima del lancio, permette di instaurare relazioni autentiche e durature con i media e gli influencer. Questo approccio prevede la selezione dei partner più in linea e l’instaurazione di un dialogo mirato per comprendere le reciproche esigenze e obiettivi. Tale fase di preparazione crea sinergie che possono amplificare la portata del messaggio e aumentare l’engagement del pubblico sin dal primo giorno della campagna.

7. Lancio e promozione della campagna

Oggi il branded content è ormai una prassi comune per aziende, negozi e startup, ma solo pochi sanno sfruttarlo realmente per ottenere risultati tangibili. L’approccio “fai da te” comporta rischi notevoli, spesso traducendosi in gravi perdite economiche e in uno spreco di risorse, poiché senza una strategia mirata si rischia di compromettere l’immagine del brand e di non raggiungere il pubblico desiderato.

Affidarsi a professionisti del settore diventa quindi imprescindibile per sviluppare una strategia promozionale su misura, in grado di massimizzare il ritorno sull’investimento. Un piano di lancio e promozione ben strutturato rappresenta il motore che trasforma una semplice campagna in una vera e propria esperienza di comunicazione efficace. Adottare un approccio omnichannel – che integri PR, comunicati stampa, interviste, video e altri formati – permette di moltiplicare la portata dei contenuti, rendendoli non solo virali, ma anche coerenti con l’identità del brand e capaci di instaurare un dialogo autentico con il pubblico. Questo metodo sinergico consente di costruire una narrazione coinvolgente, rafforzare la fiducia dei consumatori e, in ultima analisi, consolidare la reputazione del marchio nel mercato.

8. Follow-up e supervisione

n realtà, nessuna strategia di marketing è completa senza un accurato monitoraggio ex-post, che consente di valutare in maniera precisa se gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti. Per supportare questa attività, è fondamentale avvalersi di strumenti specifici, in grado di misurare e analizzare le prestazioni della campagna di branded content. Tra gli strumenti più utili possiamo citare:

  • Google Analytics e strumenti di Web Analytics: Per monitorare il traffico web, le conversioni e il comportamento degli utenti sul sito, fornendo dati fondamentali per comprendere l’efficacia dei contenuti e l’interazione con il pubblico.
  • Social Media Analytics: Le piattaforme come Facebook Insights, Instagram Insights, Twitter Analytics e LinkedIn Analytics offrono informazioni dettagliate sul coinvolgimento, la portata e l’interazione degli utenti con i post e le campagne pubblicate sui social network.
  • Strumenti di Social Listening e Monitoraggio della Brand Reputation: Soluzioni come Hootsuite, Sprout Social, Talkwalker, e Brandwatch permettono di monitorare le conversazioni online, identificare trend e sentiment, e analizzare il feedback degli utenti in tempo reale.
  • Dashboard di KPI e Data Visualization: Piattaforme come Google Data Studio o Tableau consentono di creare dashboard personalizzate per aggregare e visualizzare i dati raccolti, facilitando l’interpretazione dei risultati e la definizione di eventuali correttivi.
  • Strumenti per il Monitoraggio dei Contenuti: Piattaforme come BuzzSumo e SEMrush possono essere utili per analizzare la performance dei contenuti pubblicati, verificare il grado di viralità e confrontare i risultati con quelli dei competitor.

L’utilizzo integrato di questi strumenti permette di ottenere una visione completa della campagna, identificare eventuali aree di miglioramento e intervenire tempestivamente per ottimizzare la strategia di comunicazione, garantendo così un ritorno sull’investimento sempre più elevato.

UNO STRUMENTO VERSATILE CHE USIAMO DA OLTRE 10 ANNI

Il Brand Content è uno strumento talmente versatile che può essere utilizzato da qualsiasi tipo di azienda, negozio o startup. Qualunque sia la dimensione, il target e il settore della tua attività, avrai sempre a disposizione migliaia di opzioni per dare visibilità e migliorare il tuo brand.

In questi 12 anni di esperienza abbiamo effettuato centinaia di campagne di branded content per aziende spagnole, italiane e internazionali basate principalmente sulla pubblicazione periodica di articoli redazionali su quotidiani, blog e magazine di settore. Tramite il nostro modelo basato sulla combinazione di link building e digital pr abbiamo contribuito ad aumantare la visibilità dei nostri clienti spesso raccontando semplicemente i valori delle aziende che hanno scelto i nostri servizi.

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