Ogni giorno ne leggiamo di cotte e di crude sui social network come Facebook e Linkedin, ogni giorno scopriamo nuovi link builder che non sono altro che dei semplici venditori di link, ogni giorno spunta il genio della lampada che mostra screenshot come specchietti per le allodole. Ogni giorno esce un nuovo esperto in SEO legata all’Intelligenza Artificiale con la sua ricetta magica per spaccare tutto sui motori di ricerca.
Tutto questo è giustificabile, fa parte del mercato e rientra tra le strategie marketing finalizzate a far accrescere la propria immagine e captare clienti. Sono rarissimi, invece, i link builder che hanno il coraggio di affermare come la link building nel 2025 ha compiuto un ulteriore step evolutivo e come sia inefficace senza adottare un modello multichannel che ingloba branding, digital pr, content marketing, giornalismo e altre diavolerie digital.
Mettendo da parte queso preambolo, possiamo affermare con assoluta certezza che la link building (ben fatta) resta una della strategie più efficaci per aumentare l’autorità di un sito web, la sua reputazione, il traffico organico e di conseguenza la visibilità di qualsiasi prodotto, quotidiano online, ristorante, azienda e startup..
Questa disciplina ha subito negli ultimi anni una trasformazione parallela a quella degli algoritmi di Google, che ormai conoscono bene quasi tutte le tecniche di link building per dare un push sui motori di ricerca ai propri clienti. Per questa ragione è necessario cestinare il più rapidamente possibile le tecniche old style e adottare un approccio nuovo e multichannel.
Oggi, per fare link building non basta avere un sito qualsiasi e mandare in pasto ai motori di ricerca centinaia e centinaia di backlink, serve molto di più. Serve collaborare con i SEO, con chi produce i contenuti del sito cliente, con i social media manager e con i CEO di qualsiasi progetto. Se un cliente vi dice prendimi 10 link al mese senza coinvolgere l’agenzia nel processo di crescita di un sito internet, nella maggior parte dei casi i risultati saranno nulli e solo con una buona dose di fortuna sarete in grado di rispettare le sue aspettative.
7 REGOLE BASE PER INVESTIRE IN UNA CAMPAGNA DI LINK BUILDING
- Selezionate bene i vostri clienti. Oggi fare link building è molto di più che acquisire/acquistare dei backlink da altri siti e per molte agenzie di marketing con esperienza (e alto livello etico) come la nostra è fondamentale selezionare i propri clienti per evitare di non ottenere risultati e fare figure di merda.
- Lavorate con brand affermati o con brand emergenti. Escludete a priori chi non lavora alla propria immagine e reputazione sulla rete.
- Scegliete sempre clienti che investono sui contenuti sia all’interno del proprio sito corporativo che sui social.
- Optate sempre per clienti che hanno un team interno per la gestione SEO.
- Associate la link building ad altre discipline del marketing come branded content, content marketing, digital PR.
- Scegliete anche clienti che hanno una forte presenza sui social
- Selezionate sempre clienti che hanno una struttura organizzativa
Queste sette regole base, ma ne esistono altre 100, consentono ai veri esperti di link building di esprimere il massimo del potenziale di questa disciplina, fondamentale (lo ribadisco ancora una volta) per il potenziamento della SEO, per l’aumento del traffico proveniente dai motori di ricerca, oltre alla crescita della reputazione del brand per cui lavorate.
QUINTO NUMERO
COME IMPOSTARE UNA STRATEGIA SEO DI SUCCESSO NEL 2025