Sapere come risolvere il problema del calo di posizionamento è una delle prime cose da imparare quando si tratta di migliorare la strategia SEO del proprio sito web. Questo problema si verifica con molta frequenza, – gli update Google sono ormai all’ordine del giorno -, e per questo occorre trovare soluzioni rapide per non compromettere traffico, visibilità e posizionamento.
Anche i più esperti professionisti del marketing hanno bisogno di ampliare le proprie conoscenze su come scalare il ranking di Google ed affrontare con successo le crisi SEO che si possono presentare di tanto in tanto.
In questa guida vi spiegheremo come agire per recuperare le posizioni perse e fare in modo che il proprio sito torni ad essere visibile nelle prime posizioni del motore di ricerca.
Perché il posizionamento del sito web ha subito un crollo repentino
Per mantenere un buon posizionamento nelle SERP ritenute importanti per il proprio sito web, è necessario monitorare con frequenza la sua situazione e, in caso di calo di posizioni, individuare le potenziali cause che hanno provocato una perdita di terreno online nei confronti dei competitors.
Di seguito andiamo a descrivere alcune delle più comuni cause che comportano cali di traffico e perdita di posizioni sui motori di ricerca, in particolar modo su Google.
Cannibalizzazione delle parole chiave. Utilizzare le stesse parole chiave, nelle diverse pagine del sito web, ostacola gravemente il posizionamento. Anche l’accumulo di parole chiave o keyword stuffing rende il contenuto delle pagine illeggibile e poco interessante per gli utenti. Oltre ad avere un impatto negativo sulla SEO contribuendo alla diminuzione delle prestazioni del sito nelle SERP, la cannibalizzazione di parole chiave espone alle penalizzazioni da parte di Google. Evitate come la peste ottimizzare due pagine per la medesima keyword.
Contenuti duplicati. È una delle cose che influiscono maggiormente nella perdita di posizioni nel ranking di Google, poiché confonde il suo algoritmo nel momento in cui deve determinare quale fra le pagine ripetute sia quella che si vuole posizionare. “Google odia i contenuti duplicati: quando Googlebot trova due contenuti identici in due URL diversi, trova difficoltà a decidere qual è la fonte originale. Per scegliere quale strada percorrere, l’algoritmo considera la data di indicizzazione e altri fattori, tra cui l’autorità del sito”.
Problemi con i link. Se i link interni o esterni non funzionano, il posizionamento ne risentirà. Link non funzionanti significa che se l’utente cliccasse sul link al sito web incluso nell’inserzione, potrebbe essere stato reindirizzato a una pagina di destinazione non funzionante. È questo il caso dei link persi o di una link building di cattiva qualità.
Migrazione del sito web. È una delle principali cause per cui si può verificare un calo di posizionamento. Durante il restyling di un sito, la migrazione delle vecchie pagine viene spesso trascurata, senza considerare che si possono verificare dei problemi tecnici. La conseguenza principale è appunto un calo nel posizionamento organico e la perdita di traffico e visibilità sui motori di ricerca. Per evitare ciò occorre seguire delle opportune regole di reindirizzamento le quali consentono di ottimizzare la pagina e dirigere senza problemi il traffico da un url a un altro. Tali regole essenziali per prevenire gli errori 404 e continuare a garantire buone performance sui motori di ricerca.
Guasti tecnici. In questo punto possiamo includere altri problemi che influenzano il posizionamento SEO non connessi ai contenuti che vengono pubblicati. La presenza di errori impedisce a Google di effettuare la scansione, l’indicizzazione o la pubblicazione di pagine per gli utenti, tra cui mancata disponibilità del server, recupero di file robots.txt, pagina non trovata e altro. Tali problemi possono interessare l’intero sito, che, per esempio, può risultare inattivo, o l’intera pagina. In quest’ultimo caso può trattarsi di un tag noindex messo male, che provoca una mancata scansione della pagina da parte di Google e di conseguenza genera un calo più lento del traffico.
Penalizzazioni di Google. Il tuo sito non rispetta gli standard di qualità stabiliti dal motore di ricerca? Allora il rischio è quello di essere penalizzato con un calo del posizionamento. Il bot di Google potrebbe penalizzare un sito web che ritiene non attendibile o inaffidabile. Azioni di questo tipo vengono elencate nell’account Google Webmaster Tool.
Consigli per migliorare la SEO del sito dopo la perdita del posizionamento
Pubblicare con più frequenza e migliorare la qualità dei contenuti
Prestare più attenzione ai contenuti è la migliore medicina quando si tratta di migliorare la SEO di una pagina web dopo un tracollo nel ranking di Google. La chiave consiste nel pubblicare testi originali e ottimizzati con una buona frequenza.
Utilizzare correttamente le parole chiave
Per migliorare la SEO di una pagina web, è fondamentale sapere quali sono le parole chiave da utilizzare e come usarle. Per questo, occorre evitare la cannibalizzazione ed assicurarsi che siano posizionate correttamente.
Prestare attenzione ai problemi tecnici
Il miglioramento della SEO di un sito include il monitoraggio continuo di eventuali problemi tecnici che possano incidere negativamente sul posizionamento. Controllare quindi con frequenza la velocità di caricamento, la fruibilità, la qualità dell’hosting, i link non funzionanti, il web design reattivo e l’ottimizzazione delle immagini.
Come migliorare la SEO di un sito con la link building
Pensare che l’acquisto di link spazzatura possa risolvere il problema di risalita nel ranking di Google, significa commettere un grosso errore. Solo una link building di qualità può aiutare a migliorare il posizionamento.
Publisuites pubblica ogni anno uno studio completo e gratuito sul modo corretto di fare link building. Scaricalo qui. Attraverso la piattaforma è inoltre possibile comprare backlink in base all’autorevolezza dei siti pertinenti alla tematica di interesse. Creare un account su Publisuites è del tutto gratis.
Strumenti che possono aiutare a recuperare posizioni nel ranking di Google
Screaming Frog
Si tratta dello strumento più completo per monitorare la SEO di un sito web. Consente di scoprire l’esistenza di link interrotti, problemi di redirect 301 o 302 o errori del server 5XX. Se hai bisogno di aiuto per usare questo strumento, puoi consultare la nostra guida che include la lista completa degli strumenti SEO da tenere d’occhio per il vostro progetto web.
XML – Sitemaps
Questo strumento consente di generare la sitemap di un sito web. Risulta anche molto utile per ottimizzare il modo in cui gli spider di Google effettuano la scansione dei contenuti presenti nel sito.
Google Search Console
Google Search Console è molto utile per individuare problemi riferiti all’indicizzazione o alla fruibilità del sito, nonché di possibili penalizzazioni che il motore di ricerca potrebbe infliggere.
Come risalire il ranking di Google con Rank Math SEO
Fra i plug-in di WordPress, Rank Math SEO è uno dei più utili per recuperare il posizionamento perduto. Le sue funzioni si rivelano eccellenti in materia di ottimizzazione dei contenuti sui motori di ricerca. Non per niente, molti ritengono che abbia già superato l’onnipresente Yoast SEO per quanto riguarda i criteri di ottimizzazione organica.
La cosa più interessante di Rank Math è che è in grado di fornire suggerimenti passo passo, basati su best practice largamente riconosciute.
Check My Links
Questa estensione di Google Chrome controlla, nel giro di pochi secondi, lo stato in cui si trovano tutti i link di una pagina. Consente di individuare tutti i link interrotti che occorre sostituire, rimuovere o correggere per evitare di incorrere in penalizzazioni SEO.
Migliorare la SEO di un sito e saper risolvere problemi riferiti ad un calo di posizionamento, è molto importante. Per questo, Tetogo & Publisuites offrono il supporto di cui hai bisogno e ti suggeriamo soluzioni utili per migliorare i tuoi contenuti e risalire il ranking di Google.
Quarto numero di Publisuites Academy – In collaborazione con Tetogo Srl